Ciao, maledetta bulimia.

Sono passati svariati anni dall’ultima volta che ti ho scritto.

Anni duri, lunghi, faticosi, anni che mi hanno permesso di scrivere questa lettera a mente lucida, non più offuscata dal male e dal dolore che mi hai fatto provare per gran parte della mia adolescenza.

Anni in cui mi sono impegnata a liberarmi di te, in cui ho lottato con tutta me stessa al fine di voltare pagina, mettere un punto e virgola, per continuare a vivere la mia vita senza di te, una zavorra, una palla di piombo al piede che mi ha tenuta prigioniera di me stessa per troppo, davvero troppo tempo.

Ti scrivo per un’ultima volta, questa volta però da persona forte, da persona viva, da persona sana.

Sei proprio meschina, mi hai impedito di vivere serenamente e in pace con me stessa per tantissimo tempo, facendomi credere cose non vere, facendomi isolare dalle persone che mi volevano bene, tenendomi stretta a te in una straziante morsa letale, da cui è stato difficile divincolarsi, ma da cui alla fine sono riuscita a fuggire.

Mi hai sempre trattata come una bambina, una bambina cattiva, inetta, non degna di amore, né da parte dei miei genitori, né da parte di altri. Mi hai fatto credere che tutti i complimenti ricevuti per la mia bravura fossero fasulli, fatti a caso, per farmi compiacere.

Mi hai fatta convincere di non valere nulla, di non essere una brava ragazza, di non valere niente. Mi hai ingannata facendomi delle promesse che alla fine non hai mantenuto, mentendo in modo spudorato.

Ho venduto me stessa a te, sacrificando gli anni più belli della mia vita alla ricerca di qualcosa che potesse realizzarmi, per colmare il vuoto interiore che provavo dentro. Mi ingannasti, promettendomi tutto ciò a cui ambivo per colmare il mio male: bellezza esteriore, intelligenza, spigliatezza.

Quel che non capii al tempo, fu che queste caratteristiche già le possedevo; ciò che hai fatto tu, è stato solamente impoverirmi fisicamente e mentalmente, riducendomi ad un automa quasi assente a sé stesso, incapace di riconoscere, distinguere e vivere emozioni. Mi hai addirittura fatto credere che la mia vita non valesse niente, mi hai fatto pensare di essere un peso per la società, per i miei amici, addirittura per i miei genitori.

Ho sprecato fin troppe giornate a sbattere contro le pareti del labirinto della mia mente, un labirinto fatto di dolore, disperazione e odio, dal quale non è stato facile uscire.

Lungo il mio percorso verso la vita, spesso mi sono sentita sola, senza speranze. Molte persone hanno cercato di indicarmi la via, ma continuavo a sbattere violentemente contro le mura che tu, bastarda, continuavi ad innalzare davanti a me, sbarrandomi il cammino, facendomi credere che da quel labirinto, trovare una via di uscita sarebbe stato impossibile, che sarei rimasta tua prigioniera per sempre. Io, però, non ho mai smesso di lottare.

Nonostante le tue menzogne, io ho sempre cercato un modo per uscire dal buio che mi circondava perché la spinta verso la vita era più forte delle tue braccia che mi trattenevano verso l’oscurità.

Dentro me, ho sempre saputo che mi stavi mentendo, e quando ho iniziato a rendermene conto, ho iniziato a correre il più lontano possibile per scampare alle tue grinfie. Ti vedevo grande grande, come un mostro imponente sempre in agguato alle mie spalle.

Adesso, che ho capito come agisci, come come ti comporti, e riuscendo a prevedere le tue mosse, ti vedo piccola piccola. Mentre una volta tu tenevi in catene me, ora sono io ad averti al guinzaglio, riesco a tenerti a bada, riesco addirittura a “studiarti”, a capire perché esisti. Posso dire: ce l’ho fatta.

Ce l’ho fatta, in una impresa che sembrava impossibile, ho demolito con le mie stesse forze, tutti quei muri spessi e rigidi che per anni hai costruito davanti al mio naso, impedendomi di vedere la verità.

Ciò di cui  tu mi hai sempre convinta, non era altro che una grande menzogna. Io sono degna di amore, io ho valore, io esisto e resisto.

Ho imparato che ogni ostacolo lungo il cammino della nostra vita può essere superato, che niente mi può fermare, che dopo questa grande tempesta tutto è tornato sereno, tutto è tornato a colori, tutto è tornato caldo.

Finalmente lontana da quelle tenebre, posso voltarmi indietro e guardare tutto ciò che mi è successo come se fosse un grande quadro. E da quel quadro freddo e dai colori cupi, prendo ispirazione per migliorarmi sempre più e  dipingere, giorno dopo giorno, un presente ed un futuro più caldo, più vivace, un futuro in cui il pennello lo impugno io, e non tu, maledetta.

Addio!

 

[Lettera firmata]