Si è svolto a Pisa, nei giorni 11 e 12 novembre, l’incontro del Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari (DA) partecipato dai rappresentanti di 17 Associazioni aderenti di volontariato provenienti da varie regioni italiane. Esse rappresentano per la maggior parte i genitori e i familiari convolti nei DA.
A pochi passi da Piazza del Duomo, presso il Grand Hotel Duomo, grazie alla grande organizzazione e disponibilità delle volontarie dell’ Associazione “La vita oltre lo specchio” e della sua presidente M.P. Cappelletto, a sua volta prima carica anche del Coordinamento Nazionale DA, gli intervenuti hanno avuto modo di intensificare la rete di relazioni nell’ottica del confronto e dello scambio di informazioni sulle varie attività messe in atto in ogni realtà, sui progetti e sulle buone pratiche per migliorare la collaborazione con i Servizi Sanitari pubblici di riferimento in ciascuna provincia italiana qui rappresentata.
È stata l’occasione per considerare anche i piccoli e grandi traguardi raggiunti da questa organizzazione di secondo livello, che si rapporta con le istituzioni, per portare all’attenzione dei Ministeri alle Politiche Familiari e della Sanità l’urgenza della garanzia e continuità dei Servizi assistenziali dedicati in tutta Italia ai Disturbi Alimentari. Malattie fisiche e psicologiche che colpiscono più di tre milioni di persone in Italia, soprattutto adolescenti, che investono in varia misura tutte le loro famiglie e che hanno avuto una preoccupante diffusione negli ultimi due anni, a causa degli effetti della pandemia.
Presenti all’incontro anche alcuni esperti professionisti, membri del Comitato scientifico del Coordinamento, i quali hanno permesso di definire quelli che saranno gli obiettivi futuri per coordinare meglio la sua attività nell’ambito della conoscenza e della cura, della divulgazione, prevenzione e sensibilizzazione sui territori, grazie al coinvolgimento attivo di tutte le Associazioni presenti al suo interno.
Una fruttuosa contaminazione di idee e di possibilità di intervento grazie alle competenze e alle risorse umane e professionali di ciascuna Associazione.
Che ha fatto crescere la consapevolezza di quanto sia importante fare rete per migliorare la Cura alla Persona sofferente e l’aiuto e il supporto alla Famiglia, che così diviene una risorsa imprescindibile e fondamentale nel trattamento.